CASA POUND, EURO, FORZA ITALIA, FRATELLI D'ITALIA, LEGA, MOVIMENTO 5 STELLE, PD, POLITICI, POTERE AL POPOLO, UNIONE EUROPEA

COME SARA’ LA TERZA REPUBBLICA

Occorre fare una precisazione iniziale, il presente articolo è solo un’opinione personale dello scrivente, il quale non è un politologo e non ha la sfera di cristallo.
Parlare di questi argomenti è molto complesso e tutta l’evoluzione della terza repubblica dipenderà dagli eventi nazionali, ma soprattutto internazionali che succederanno nei prossimi anni per non dire mesi.
Prendete questo articolo come una chiaccherata con amici o con colleghi al bar e riguardatelo fra uno, due o tre anni per farci una risata sopra o per dire “cavoli aveva ragione”.
Diciamo che se avrò ragione, vincerò un caffè e se avrò torto spiegherò un post dicendo: “non avevo capito niente”.

IL VOTO DEL 4 MARZO HA SEGNATO LA FINE DELLA SECONDA REPUBBLICA, MA SIAMO GIA’ NELLA TERZA?
Il 4 marzo la seconda repubblica, dopo una crisi di 5 anni, è definitivamente morta. Il centrosinistra è scomparso, il Movimento 5 Stelle è la principale forza politica del Paese e il centrodestra ha visto uno spodestamento della leadership di Berlusconi, che durava dal 1994, a favore della Lega di Matteo Salvini, che da forza regionale diventa nazionale.
Già nel 2013 il bipolarismo tramontò con l’avvento di un tripolarismo CDX-CSX-M5S, ma durante tutta la legislatura si è cercato in tutti i modi di ripristinarlo specie con la legge elettorale abbinata alla riforma costituzionale, che prevedeva un ballottaggio tra le due liste più votate, nel caso nessuna prendesse più del 40%, imponendo un bipolarismo almeno al secondo turno. Come si sa il referendum del 4 dicembre 2016 e la sentenza 35/2017 della Corte Costituzionale hanno definitivamente smontato questo schema. Le elezioni del 2018 hanno ripresentato l’alleanza classica di centrodestra, mentre il centrosinistra ha perso la componente, relativamente, più radicale di liberi ed uguali. Le elezioni del 2018 si sono svolte con una legge largamente proporzionale con una correzione uninominale, che ha generato un Parlamento della Repubblica senza una chiara maggioranza in ambo le Camere. Dopo tre mesi si è formato il Governo Lega-M5S, che ha dovuto faticare non poco per nascere a causa dei veti del Quirinale sul MInistro dell’Economia.
La Lega e il MoVimento 5 Stelle sono ora alleati al governo, ma questa ancora non si è trasformata in un’alleanza politica ed elettorale, visto che il Carroccio è intenzionata a riproporre il centrodestra alle elezioni amministrative e i grillini sono ancora restii a chiamare i leghisti alleati e preferiscono ancora correre da soli. Insomma la Seconda Repubblica è morta, ma la Terza non è ancora nata, vedremo che caratteristiche potrebbe avere. RENZIREFERENDUM

 

LA FINE DEL CENTRODESTRA
La coalizione di Centrodestra formata da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia vive un momento difficile a tratti paradossale.
A livello nazionale l’alleanza si è sciolta, con la Lega al governo e FI e FdI all’opposizione, ma sopravvive a livello locale e verrà, probabilmente, riproposta alle amministrative del maggio 2019. Per Forzisti e Fdisti la Lega è si l’alleato di governo dei pericolosi grillini, una traditrice dei patti, ma è al contempo l’asse portante del CDX, che senza di essa manco esisterebbe la coalizione e sperano da parte sua un ravvedimento. La Lega dal suo canto è indispettita dall’opposizione di FI e FdI e si riconosce molto poco in loro, ma dall’altro canto vede importanti differenze con il M5S.
Questa situazione fa emergere sempre più le distanze tra la Lega e Forza Italia, in quest’ultima emerge tutta la suua verve europeista, liberista ed antinazionale, con i giornali di famiglia Berlusconi che danno a Salvini del novello Hitler, tali accuse rivolte dai giornali vicini al PD.
Questa situazione non può andare avanti e anche Giorgetti, elemento decisamente moderato della Lega, ha dichiarato che il Centrodestra non potrà più essere riproposto a livello nazionale.
Le differenze tra Forza Italia, la Lega e Fratelli d’Italia stanno diventando ampie e incolmabili. I primi oramai proiettati ad essere la succursale italiana della CDU, i secondi pezzo fondamentale di un “nuovo ordine populista” e gli ultimi impegnati a ricostruire una nuova destra nazionale.
Anche se punti di contatto non mancano, sono le strategie, le diverse visioni dell’Europa e pure dell’economia che allontaneranno i tre partiti segnando la fine del centrodestra.
Sull’Europa le diifferenze sono oramai note, ma anche sull’economia non si scherza, con una Forza Italia sempre più convintamente liberista e una Lega, che con molta fatica, sta riscoprendo un’anima sociale anche se con turbamenti interni.

Roma, consultazioni per la formazione del nuovo governo

UN NUOVO CENTRO POPULISTA……..
Conseguenza della fine del centrodestra ci sarà la nascita di un nuovo centro, stavolta però populista e sovranista che parta dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega.
Il Governo Conte è solo un primo passo verso un nuovo contenitore politico, che in nome dell’opposizione a Bruxelles e al globalismo e per l’interesse nazionale unirà l’esigenza di maggiore sicurezza e di un controllo dei confini, incarniata dalla Lega, con la volontà di abbandonare definitivamente le politiche di austerità, con manovre a favore dei ceti più duramente colpiti dalla crisi.
Certo il percorso non sarà lineare e occorrerà livellare e trovare una sintesi a posizioni talvolte opposte, ci saranno dei punti di rottura, come ci sono già stati, ma il percorso è segnato, questo perchè sostanzialmente gli elettorati lo richiedono e chi chiede più sicurezza e meno immigrazione, chiede anche meno austerità e più protezione sociale e viceversa. I due partiti dovranno poi cercare di trovare un programma più omogeneo e completo, ma la cosa non è impossibile, basta uscire da paletti e pregiudizi ideologici.
La Lega dovrà abbandonare questa paura di essere definiti comunisti, se si vuole più spesa sociale ed un settore pubblico più attivo in economia.
Il Movimento 5 Stelle dovrà assumere una posizione più netta contro l’immigrazione illegale e a favore di uno stato più autorevole e che garantisca più sicurezza, senza paura di essere tacciati di fascismo.
Superati questi paletti e preconcetti, credo che questa operazione potrà riuscire, vero in questo governo si litiga molto, ma si riesce a trovare una sintesi, o per lo meno finora è stato così.
Un Centro populista per poter fare l’interesse nazionale, per poter combattere la globalizzazione e far tornare l’Italia protagonista in un Mondo multipolare. Certo i due partiti dovranno cominciare ad avere una visione geopolitica più strutturata e consapevole.SALVINI DI MAIO CONTE E GIORGETTI

E UN CENTRO EUROPEISTA
In risposta al centro populista nascerà un centro europeista, dal PD e da Forza Italia, che rappresenterà tutti quegli italiani che sono terrorizzati dall’uscita dall’euro o da un mondo “chiuso” e che credono che il problema dell’Italia siano gli italiani stessi.
Di persone che pensano così ce ne sono tantissimi e non solo nel PD e in FI, ma anche qualcuno nei due partiti di governo. Basti pensare che molti oppositori dell’ultima manovra sono anche molti elettori di Lega e M5S, è tanti dei contrari, avrebbero voluto meno deficit e più austerità.
Il vero problema a questo ostacolo è chi potrebbe rappresentare e guidare questa fetta di italiani.
Matteo Renzi era vicino a questo traguardo, ma si è bruciato. Carlo Cottarelli e Carlo Calenda, sembrano non avere il carisma necessario per attirare un grande numero di elettori.
Tuttavia quel numero di elettori che vogliono l’Europa e l’euro è attenta ai conti pubblici e non capisce la rigidità sui diritti civili sono tanti e ci sarà sicuramente chi saprà rappresentarli al meglio.
Magari una personalità giovane e lontana da tutti i partiti, un rappresentante in pieno della “generazione erasmus” fatta di pane, europeismo e start up.
Un centro europeista assolutamente favorevole alla globalizazione e contrario ad ogni minimo ritorno alla sovranità nazionale e rigorosamente russofobo.volt

AI LATI UNA DESTRA NAZIONALE E UNA SINISTRA SOCIALISTA
Ai lati dei due centri troveremo da un lato Fratelli d’Italia, Casa Pound ecc e dall’altro Liberi ed Uguali, quel che resta del PD e Potere al Popolo.
A destra ci sarà un tentativo molto forte di ricreare una destrta nazionale, un nuovo MSI, per rappresentare tutti quelli che non si riconosceranno nel Centro Populista. Per tutti coloro che non sopporteranno compromessi e si sentono profondamente nazionalisti. Questa nuova destra potrebbe nascere dall’incontro tra Fratelli d’Italia e Casa Pound. Vero le differenze sono tantissime e non c’è troppa volontà di cooperare. Le cose potrebbero cambiare ed emergerà la volontà di differenziarsi profondamente con la nascita dell’alleanza populista.
A sinistra per lo stesso motivo potrebbe nascere un nuovo soggetto socialista per tutti coloro che non si riconoscono nel centro moderato ed europeista ed accanto ai diritti civili chiederanno più stato e diritti sociali. Questa sinistra potrebbe nascere solo se i vari partiti della sinistra sottoreranno l’ascia da guerra e riescano a superare la naturale tendenza alla divisione.pap vs cpi

Ripeto questo è solo un’opinione naturalmente la realtà potrà essere ben diversa. Se ci ho azzeccato vincerò un caffè…..

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